venerdì 31 agosto 2007

Federico II di Svevia

In questi giorni a Jesi mi è nata la curiosità di conoscere meglio il personaggio di Federico II di Svevia, nonchè Federico I re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero.



Ovviamente un blog non può esaurire in poche righe la storia di Federico e la sua importanza nella storia medievale europea, ma mi piace pensare che in questi mesi ho camminato negli stessi luoghi dove lui è passato...



A cominciare da Jesi, dove nacque, quasi per caso, mentre l'imperatrice Costanza D'Altavilla stava raggiungendo il marito a Palermo, il giorno dopo Natale 1194. Nascita di Federico II a Jesi







Essendoci dubbi sull'effettiva gravidanza di sua madre fu allestito un baldacchino al centro della piazza di Jesi, dove Costanza partorì pubblicamente, al fine di fugare ogni dubbio sulla nascita del futuro imperatore.



Rimasto orfano a quattro anni venne mandato in Sicilia, e praticamente abbandonato a se stesso dai suoi tutori. In Sicilia crebbe a contatto con il mondo reale e conobbe quel coacervo di razze, culture e religioni diverse che furono anche la premessa al suo cosmopolitismo e curiosità. Qui entrò in contatto con la numerosa comunità musulmana e imparò l'arabo, qui conobbe la filosofia e la lingua greca.



palermoNel suo regno Palermo divenne la città da "Mille e una notte", con lussuosi palazzi, ville sempre fiorite e fontane, mentre la corte siciliana fu centro di cultura e del sapere. Furono tradotti in latino Aristotele, Tolomeo e Platone, trattati di geografia, di matematica, di retorica, di astronomia. Il pensatore musulmano di Spagna Averroé (Ben Ahmed Ben Rushd) non si limitò a tradurre le opere dei filosofi greci, ma contribuì a criticare ed a rinnovare le teorie filosofiche di Platone ed Aristotele, separando la teologia, fondata sulle sacre scritture, dalla filosofia, che deve basarsi sull’esperienza e sulla ragione.



L'incontro con al-MalikQuando partì per le Crociate molto più tardi (su volere del Papa Gregorio IX che lo scomunicò pure!) riuscì ad arrivare ad un accordo con il sultano al-Malik sicuramente grazie anche alla sua conoscenza della lingua araba.



La sua vita politica fu segnata da una pressochè incessante lotta contro il potere pontificio e le istanze di indipendenza dei comuni italiani, con fortune alterne.



Ma Federico II è ricordato soprattutto per la sua intensa attività legislativa con la quale cercò di regolare i suoi regni (e in special modo la Sicilia) da vero Sovrano Illuminato!



Abolì i dazi interni e i monopoli per favorire le importazioni all'interno dei suoi imperi.



Promulgò nel 1231 (!) la Constitutiones Regni Utriusque Siciliae, un corpo organico, preso lungamente a modello come base per la fondazione di uno stato moderno. Tra i suoi consiglieri per questa attività legislativa vi fu anche quel Pier delle Vigne a cui Dante dedica uno dei più bei canti della Divina Commedia.



Eccolo: "Io son colui che tenni ambo le chiavi del cor di Federigo, e che le volsi, serrando e dissertando, sì soavi... e l'infiammati infiammar sì d'Augusto, che' lieti onor tornaro in tristi lutti." (Divina Commedia, Inf. c. XIII, v. 58-60, 68-69, Pier delle Vigne)



Federico fu anche un grande mecenate, interessato alle arti, alle scienze, alla filosofia, all'astrologia, alla matematica (fu amico del famoso matematico Fibonacci, quello della successione, che gli dedicò anche il suo Liber quadratorum). Contribuì ad innovare la lingua italiana ed in questo senso ebbe importanza fondamentale la Scuola siciliana che ingentilì il volgare siculo-pugliese con il provenzale, dando vita alla prima lingua nazionale, che, per quanto limitata all'ambito letterario, influenzò profondamente il fiorentino letterario, base della Divina Commedia.





uninaE ancora un omaggio a Napoli: nel 1224
all'età di 30 anni, istituì con editto formale, a Napoli la prima universitas studiorum statale e laica della storia d'Occidente, in contrapposizione all'ateneo di Bologna, nato come aggregazione di studenti e docenti e poi finito sotto il controllo papale. L'università, polarizzata intorno allo studio di diritto e retorica, contribuì all'affermazione di Napoli quale capitale della scienza giuridica. Napoli non era la capitale del Regno, ma Federico la scelse per la sua posizione strategica ed il suo già forte ruolo di polo culturale ed intellettuale di quei tempi.







Federico e il falconeLui stesso scrisse anche un manuale sull'arte della falconeria, il De arte venandi cum avibus ("L'arte della caccia con gli uccelli").



E qui mi fermo perchè non basterebbero 1000 blog per descrivere colui che fu lo  Stupor Mundi la Meraviglia del Mondo!

2 commenti:

  1. Salve sorella!!!
    Come sempre l'aspetto a Palermo per farla da guida sulla mia bella e storica città!!

    baci.. la povera papagena disperata su i libri per i test universitari....

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  2. Salve. Ho visto adesso il tuo blog e ho letto con piacere l'omaggio a Federico II.
    L'ultima volta che sono stato a Palermo mi ha molto colpito il fatto che vi siano ancora persone che portino fiori sulla tomba dell'Imperatore.
    Un grande modello di tolleranza da cui avremmo ancora molto da imparare.
    A presto e in bocca al lupo per tutto.

    Giordano (orphicus in OC)

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