Questa sera sono stata a sentire un bel concerto natalizio al Concertgebouw di Amsterdam. Musiche di Bernstein, Strauss J., Lehar e Strauss R. con bis finali a sorpresa! I violoncelli tutti in piedi a suonare le polke e i contrabbassi che giravano gli strumenti stile Jack Lemmon in "A qualcuno piace caldo"! Accanto a me ho sentito tante assenze-presenze... Mamma, sono sicura che anche a te è piaciuto tanto
Da qualche settimana ho iniziato a prendere lezioni di yoga. All'inizio ero un po' scettica, non mi avevano mai interessato troppo le discipline orientali... E dire che sono anche stata in India! Insomma sono andata ad una lezione nella mia palestra più per curiosità che altro e sono rimasta folgorata!!! A parte la difficoltà di alcuni movimenti, lo sforzo e la concentrazione che richiedono, sono stata colpita dalla grandissima attenzione alla respirazione, che è strettamente legata ad ogni più piccolo movimento del corpo. Alla fine di una lezione di yoga, ci si sente leggeri come una piuma e stirati come se si fosse rimasti appesi un'ora per i capelli, ma soprattutto si acquista una profonda coscienza dell'energia che regola la nostra vita: il respiro. Cosa di meglio per una cantante lirica???
"Per coloro che non conoscono Firenze o la conoscono poco, alla sfuggita e di passaggio, dirò com'ella sia una città molto graziosa e bella circondata strettamente da colline armoniosissime. Questo strettamente non lasci supporre che il povero cittadino debba rizzare il naso per vedere il cielo come di fondo a un pozzo, bene il contrario, e vi aggiungerò un dolcemente che mi pare tanto appropriato, giacché le colline vi scendono digradando, dalle più alte che si chiamano monti addirittura e si avvicinano ai mille metri d'altezza, fino a quelle lievi e bizzarre di cento metri o cinquanta. Dirò anzi che da un lato soltanto e per un tratto breve, la collina rasentando la città la sovrasta a picco, formandoci un verone al quale con impareggiabile gusto ci possiamo affacciare."
Ho deciso: sarà il prossimo libro che leggerò nelle fredde serate olandesi!
Sono appena tornata da una serata meravigliosa al MIO Teatro del Maggio Musicale Fiorentino! Ho ancora gli occhi e le orecchie pieni di suoni, luci, colori, ironia, amore e melanconia. Un po' come me...
E la vita che continua.
Mamma, finalmente ho visto Bystrouska
BYSTROUŠKA
"Ma sono così bella? Che c’è di speciale in me? Che c’è di speciale in me? Devo avere un fascino speciale. Che strano, meraviglioso pensiero!"
LISÁK
"Non sono un impostore, un volpe maschio bugiardo… Parlo come sento, qui e ora. Amo la tua anima, non il tuo corpo."
«… E sempre a questa solitaria riva io vengo, alba marina, ad incontrarti. Svela un lieve chiarore a poco a poco, sparsi sull’arenoso lido, gli ossi di seppia, e i pesci morti dai tondi occhi innocenti, e le conchiglie dalle rosee labbra. Già trema nei velati occhi amorosi l’azzurra alba lontana. Il mar nelle conchiglie ha voce umana»
il Monasterio e Palazzo de l'Escorial fatto costruire da FIlippo II come sua residenza e come Pantheon dei re di Spagna. E da oggi mi risuona nelle orecchie l'aria di Elisabetta, anch'essa sepolta qui, questa meravigliosa musica e queste parole che mi fa piacere condividere con voi!
ELISABETTA
"Tu che le vanità conoscesti del mondo E godi nell'avel il riposo profondo, Se ancor si piange in cielo, piangi sul mio dolor, E porta il pianto mio al trono del Signor. Carlo qui dee venir! che parta e scordi omai... A Posa di vegliar sui giorni suoi giurai. Ei segua il suo destin, la gloria il traccierà. Per me, la mia giornata a sera è giunta già! O Francia, nobil suol, sì caro ai miei verd'anni! Fontainebleau! ver voi schiude il pensiero i vanni. Giuro eterno d'amor là Dio da me ascoltò, E quest'eternità un giorno sol durò. Tra voi, vaghi giardin di questa terra ibèra, Se Carlo ancor dovrà fermare i passi a sera, Che le zolle, i ruscel', i fonti, i boschi, i fior, Con le loro armonie cantino il nostro amor. Addio, bei sogni d'òr, illusion perduta! Il nodo si spezzò, la luce è fatta muta! Addio, verd'anni, ancor! cedendo al duol crudel, Il core ha un sol desir: la pace dell'avel! Tu che le vanità conoscesti del mondo E godi nell'avel d'un riposo profondo, Se ancor si piange in cielo, piangi sul mio dolor, E il tuo col pianto mio reca appiè del Signor."
Visto che lo sto cantando ora e in Spagna voglio fare un piccolo omaggio al mio personaggio preferito e alla sua maggiore interprete spagnola! Grazie Teresita!
"Voi che sapete che cosa è amor, donne, vedete s'io l'ho nel cor. Quello ch'io provo vi ridirò, è per me nuovo, capir nol so. Sento un affetto pien di desir, ch'ora è diletto, ch'ora è martir. Gelo e poi sento l'alma avvampar, e in un momento torno a gelar. Ricerco un bene fuori di me, non so chi'l tiene, non so cos'è. Sospiro e gemo senza voler, palpito e tremo senza saper. Non trovo pace notte né dì, ma pur mi piace languir così. Voi che sapete che cosa è amor, donne, vedete s'io l'ho nel cor."
Oggi, dopo tanti anni, ho ricantato questa meraviglia e, come per magia, tutto è stato facile e "giusto". Forse perché sono cresciuta, forse perché i fatti della vita mi hanno maturata, forse per altre più o meno recondite ragioni. La posto perché è troppo bella e troppo vera.
"D’amour l’ardente flamme, Consume mes beaux jours. Ah! la paix de mon âme A donc fui pour toujours! Son départ, son absence Sont pour moi le cercueil, Et, loin de sa présence Tout me paraît en deuil. Alors ma pauvre tête Se dérange bientôt, Mon faible cœur s’arrête, Puis se glace aussitôt. Sa marche que j’admire, Son port si gracieux, Sa bouche au doux sourire, Le charme de ses yeux, Sa voix enchanteresse, Dont il sait m’embraser, De sa main la caresse, Hélas! et son baiser, D’une amoureuse flamme, Consument mes beaux jours! Ah! la paix de mon âme A donc fui pour toujours! Je suis à ma fenêtre, Ou dehors, tout le jour, C’est pour le voir paraître, Ou hâter son retour. Mon cœur bat et se presse Dès qu’il le sent venir, Au gré de ma tendresse Puis-je le retenir! Ô caresses de flamme! Que je voudrais un jour Voir s’exhaler mon âme Dans ses baisers d’amour!"
Verde tenero, primavera, campi antichi, colline che nascondono storia e si offrono allo sguardo mute e ammiccanti, torri e case e chiese e mura e porte. Nostalgia. Assenze e presenze e ancora assenze. Poi d'improvviso giro l'angolo ed ecco, in fondo, il mare confuso con il cielo. Tarquinia inespugnabile Tarquinia incomprensibile Tarquinia bella
FIORDILIGI Di scrivermi ogni giorno giurami, vita mia! DORABELLA Due volte ancora tu scrivimi, se puoi. FERRANDO Sii certa, o cara. GUGLIELMO Non dubitar, mio bene. DON ALFONSO Io crepo, se non rido! FIORDILIGI Sii costante a me sol... DORABELLA Serbati fido. FERRANDO Addio. GUGLIELMO Addio. FIORDILIGI E DORABELLA Addio. FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO E GUGLIELMO Mi si divide il cor, bell'idol mio! Addio! Addio! Addio!